Cos’è la Facilitazione esperta?

Classe di 1° livello (20a edizione)

  • Facilitazione è aiutare l’altro a divenire cosciente della propria agitazione emotiva, per giungere a un po’ di calma e comunicare con efficacia (Merilisa).
  • Per me l’essenza della facilitazione è ben racchiusa nel trinomio: distinguere-collegare-fare l’accordo (Mascia).
  • Per me consiste nell’indirizzare il “messaggio” all’altro, avendo cura di impiegare la “modalità adeguata” affinché giunga e venga compreso, le persone divengono veicolo della comunicazione altrui (Cinzia).
  • La facilitazione come motore di processi inclusivi per l’integrazione delle risorse (Benedetta).
  • La facilitazione come terreno delle “possibilità”, un campo di forze molto ampio, uno “spazio sicuro” in cui favorire l’incontro, l’ascolto empatico, il dialogo aperto, le decisioni prese con il minor impatto di resistenza, l’armonia tra le differenze. Facilitare è “rendere facile”. È accompagnare, sostenere, agevolare sé stessi e gli altri (Roberto)

La Facilitazione esperta si fonda sul principio duale di cura dei compiti concreti produttivi e allo stesso tempo delle persone e del loro modo di relazionarsi. La Facilitazione esperta può giocare molteplici funzioni di coinvolgimento e benessere per gruppi e persone, perché mirata all’utilizzo ottimale delle risorse e alla loro manutenzione, grazie alla centratura sul binomio compito-relazione. La Facilitazione esperta è dunque una funzione tecnico-sociale che bene si dispone al completamento del portfolio di competenze di capi e professionisti, nelle loro più diverse declinazioni, di operatori, consulenti, educatori e team-leader.

La Facilitazione esperta è un metodo mirato a coordinare i compiti e a coinvolgere i partecipanti, aiutandoli nelle manifestazioni negative, motivandoli e introducendo il concetto di intelligenza collettiva. È difatti un costrutto di tipo socio-manageriale, con forte caratterizzazione educativa, al passo col pensiero contemporaneo, orientato alle reti interconnesse, all’orizzontalità degli scambi e alla dimensione pluricentrica dei saperi e dei poteri.

La funzione facilitatrice consiste nel risvegliare l’attenzione e l’interesse, nel sostenere le motivazioni, nel predisporre i contenuti snelliti e messi in risalto per favorirne la sintesi e ogni possibile spinta all’attivazione. Ogni adulto o professionista può acquisire i metodi della facilitazione, quale seconda “area di competenze”, sempre più richieste e apprezzate da enti e contesti.

Il facilitatore:

a) cura il clima e gli spazi vitali, tra riflessività e schiettezza, per scambi genuini;
b) sa come accogliere confusione e incertezza, sapendo che sono fattori anche promettenti;
c) individua le vie nuove e ipotesi altre, da restituire come nuovi elementi potenziali e vitali;
d) sa usare gli elementi contradditori come leve per nuove idee e intuizioni;
e) porta avanti con energia e assertività le istanze individuali e di gruppo, attraverso la determinazione e il sostegno.