Al termine della nostra formazione, in quanto facilitatore, avrai gli strumenti necessari per agire nelle 4 fasi della facilitazione.
Le fasi salienti e quindi anche le funzioni di un facilitatore sono riassumibili in queste 4 macro categorie, ognuna composta da strumenti e metodi specifici:
F1-Coordinare, il facilitatore è un catalizzatore
F2-Coinvolgere, il facilitatore è un mediatore
F3-Aiutare, il facilitatore è un agente di aiuto
F4-Attivare, il facilitatore è un motivatore
F1-COORDINARE. AREA dell’ORGANIZZAZIONE
- Coordinare l’azione e Organizzare il contesto
Sarai in grado di costruire un contesto, composto da un duplice orientamento che valorizzi le azioni (il compito) e le relazioni (le persone); curando nello specifico i momenti produttivi chiave, tra cui riunione, aula, tavolo, colloquio.
Coordinare (nei problemi)
– Alimentare il nesso produzione-partecipazione
– Strutturare contenuti, modi e tempi
– Ordinare e dare ritmo al lavoro
– Creare climi più caldi e meno severi
– Spingere al lavoro di gruppo
– Basarsi sui fatti e il contesto e farli andare di pari passo
– Alternare guida direttiva e partecipativa
– Definire tempi, compiti, decisioni, piani di lavoro
F2-COINVOLGERE. AREA della COMUNICAZIONE
- Coinvolgere, includere e negoziare parole e fatti
Attraverso i metodi della facilitazione saprai creare una forte interazione inclusiva, frutto di un efficace “pendolarismo comunicativo”, che nel processo di scambio interpersonale e intergruppo aggiunge alla prospettiva personale la prospettiva dell’altro, per un sistema circolare fondato sul feedback negoziale, un’interazione efficace è già indirizzata alla negoziazione.
Coinvolgere (nei conflitti)
– Parlare in modo circolare, con più cambi di turno
– Attivare il ponte sé-altro
– Ascoltare bene e in condizioni anche difficili
– Sollecitare punti di vista diversi, feedback
– Mettere più corpo negli scambi, con il metodo corpo esperto
– Gestire i conflitti in modo costruttivo
– Favorire buoni accordi, negoziazioni e mediazioni
– Stimolare la parola ecologica, genuina e concreta
F3-AIUTARE. AREA dell’EMOZIONE
- Aiutare nella negatività e curare sé, l’altro, il gruppo
Interiorizzerai il concetto di negatività come risorsa e il vantaggio distintivo dell’accettare momenti di indeterminatezza e di disagio, cogliendone le potenzialità e sviluppando l’abilità di esplorazione, sarai capace di trasformare le spinte distruttive e di resistenza in possibili passi di coinvolgimento e azione.
Aiutare (nel malessere)
– Mettere in conto le negatività (bio-psico-sociali)
– Riconoscere la centralità delle emozioni
– Accogliere, contenere e trasformare le negatività
– Agire la capacità negativa
– Fronteggiare negatività media e alta
– Far nascere qualcosa di utile dal negativo
– Praticare i diversi metodi anti-negatività
– Curare il proprio negativo
F4-ATTIVARE. AREA dell’APPRENDIMENTO
- Attivare le azioni e motivare alla conoscenza e ai risultati
Una delle capacità essenziali del Facilitatore è quella di attivazione e positività, sviluppando voglia di conoscenza e apprendimento in forma progressiva e costante. Imparerai a basarti sull’esperienza e sui fatti, prediligendo il coinvolgimento compartecipe e la concretezza; dando così la precedenza a forme di mobilizzazione dinamica “dal basso” che apre la strada a nuove capacità e saperi.
Attivare (negli errori)
– Aumentare gli apprendimenti di gruppo
– Creare ponti tra saperi teorici e azioni pratiche
– Fissare programmi fattibili
– Concretizzare i piani di azione
– Rafforzare l’impegno, i valori e le valutazioni
– Facilitare i processi collettivi e i gruppi di pratiche
– Stimolare la creatività
– Verificare l’avanzamento dei lavori